Che cos'è?
La lombalgia (cioè il dolore alla colonna vertebrale, il complesso funzionale che fa da pilastro all'organismo umano) non è una malattia ma un sintomo di diverse patologie, aventi in comune la diffusione del dolore in regione lombare. È un disturbo estremamente frequente in età adulta. Può presentarsi in forma acuta, subacuta e cronica, con diversi gradi di disabilità.
Da numerosi studi è stato messo in evidenza che questa patologia vertebrale é in costante aumento e ciò sembra collegarsi con il cambiamento delle abitudini di vita che la moderna civiltà impone, con il maggiore sviluppo di professioni che costringono a posizioni obbligate per lunghe ore ed a condurre una vita sempre più sedentaria.
Curiosità: lombalgia in cifre
Fattori di rischio:
Segni e sintomi
Nella presentazione comune della lombalgia acuta, il dolore si sviluppa dopo movimenti che comprendono il sollevamento, la torsione o la flessione anteriore. I sintomi possono iniziare subito dopo tali movimenti o al risveglio alla mattina seguente.
La descrizione dei sintomi può variare da dolore in un particolare punto ad un dolore diffuso. La prima esperienza di lombalgia acuta avviene solitamente tra i 20 e i 40 anni. Insieme alla lombalgia possono verificarsi altri disturbi. La maggior parte degli individui con lombalgia cronica mostrano sintomi di depressione o di ansia.
Fisiopatologia
La regione lombare è costituita da cinque vertebre (L1 - L5).
Tra queste vertebre ci sono i dischi in fibrocartilagine che agiscono come cuscini impedendo alle vertebre di sfregare tra di loro e, allo stesso tempo, forniscono una protezione per il midollo spinale.
I nervi entrano ed escono dal midollo spinale attraverso specifiche aperture tra le vertebre.
La stabilità della colonna è garantita di legamenti e dai muscoli della schiena e dell'addome.
Piccole articolazioni chiamate faccette articolari limitano e dirigono il movimento della colonna vertebrale.
Un disco intervertebrale possiede un nucleo gelatinoso circondato da un anello fibroso. Nel suo normale stato indenne, la maggior parte del disco non è servito ne dal sistema circolatorio ne dal sistema nervoso, vasi sanguigni e nervi passano solo verso l'esterno del disco. Nella parte interna del disco vi sono cellule specializzate che possono sopravvivere senza fornitura diretta di sangue.
Nel corso del tempo, i dischi perdono flessibilità e capacità di assorbire le forze fisiche. Ciò comporta l'aumento di sollecitazioni sulle altre parti della colonna vertebrale, causandone l'irrigidimento. Come risultato, vi è meno spazio attraverso il quale il midollo spinale e le radici nervose possono passare. Quando un disco degenera a seguito di infortunio o malattia, la composizione di esso cambia: vasi sanguigni e nervi possono crescere al suo interno e/o una parte di esso può erniare comprimendo direttamente sulla radice del nervo. Uno di questi cambiamenti può essere responsabile del mal di schiena.
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