Le malattie cardiovascolari sono ad oggi, la prima causa di mortalità nel mondo Occidentale. Purtroppo il problema sta emergendo in modo quasi epidemico anche nei Paesi in via di Sviluppo, a causa del progressivo benessere economico e dell’”occidentalizzazione” dello stile di vita. La prevenzione cardiovascolare comprende tutte le misure necessarie al fine di limitare tutti i fattori di rischio che possono condurre e/o aggravare una progressiva patologia del cuore, cioè la cardiopatia ischemica, agendo sullo stile di vita in primis, e solo successivamente mediante misure farmacologiche.
Sicuramente un contributo sostanziale allo sviluppo della patologia cardiovascolare in genere, in Italia e nel Mondo, è dovuto non solo all’allungamento della vita media, per il miglioramento delle condizioni socio-economiche, ma anche per i cambiamenti nell’alimentazione, e per uno stile di vita sempre meno attivo e più sedentario, tutte conseguenze derivate purtroppo (o per fortuna) dal progressivo benessere.
La prevenzione cardiovascolare può essere primaria, se agisce sui fattori di rischio (in assenza di malattia manifesta), oppure di tipo secondario quando la malattia ha già dato manifestazione di sé, e in questa fase intervengono anche i farmaci. Le malattie del cuore e dei vasi, come l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica cronica, l’angina instabile e l’infarto, riconoscono dei fattori di rischio su cui purtroppo non si può intervenire, i cosiddetti fattori immodificabili, soprattutto:
- L’età: con l’avanzare dell’età aumenta la probabilità di eventi cardiovascolari,
- Il sesso maschile: le donne infatti sono fisiologicamente protette dagli eventi cardiovascolari in virtù degli estrogeni, quindi in tutta la loro vita fertile. Dopo la menopausa invece, con il crollo dei livelli di estrogeni, il rischio cardiovascolare delle donne eguaglia quello dei loro coetanei uomini.
- Malattie croniche concomitanti, come l’insufficienza renale e il diabete mellito: quest’ultimo è una patologia complessa, che però riconosce come parte integrante ed imprescindibile della terapia, una correzione della dieta e l’esercizio fisico, soprattutto per il diabete di tipo 2.
Esistono poi altri fattori su cui invece il Medico, ma soprattutto il Paziente può e deve agire, ovvero i fattori modificabili. Quindi su quali fattori possiamo intervenire per fare una corretta prevenzione cardiovascolare? Questi comprendono:
- La dieta: è fondamentale limitare l’apporto di grassi saturi soprattutto a lunga cottura, di latticini interi, di alcolici e zuccheri raffinati; preferibili invece, e da consumare su larga scala, carboidrati complessi integrali, frutta e verdura fresca e di stagione, pesce azzurro, legumi e frutta secca.
- Attenzione allo zucchero: In un’alimentazione ricca ed occidentale, è molto difficile non assumere zuccheri in eccesso, dal momento che essi sono contenuti anche negli alimenti conservati, come le verdure in latta. È quindi buona norma limitare l’apporto di dolci e abolire le bevande gassate e zuccherate (come anche i succhi di frutta) e prediligere piuttosto le spremute ed i centrifugati di frutta e verdure fresche.
- Ipercolesterolemia: il colesterolo totale non dovrebbe eccedere i 200 mg/dl, quello LDL detto “colesterolo cattivo” non dovrebbe superare i 130 mg/dl in assenza di altri fattori di rischio od eventi cardiovascolari, altrimenti, se questi sono presenti, il valore desiderabile è inferiore ai 100 mg/dl se non 70 mg/dl se coesiste il diabete. L’HDL, il “colesterolo buono”, dovrebbe essere sempre superiore ai 65 mg/dl.
- Obesità e sovrappeso. Mantenere il proprio peso forma, e perdere peso se in eccesso, rimuovendo il grasso addominale, contribuisce non solo a migliorare la forma fisica e il benessere psicologico, ma costituisce il primo rimedio terapeutico contro ipertensione, diabete e sindrome metabolica, nonché fattore di protezione nei confronti di numerose patologie tumorali.
- Esercizio fisico: fondamentale. L ’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia di praticare almeno 10.000 passi al giorno per mantenere uno stile di vita attivo, circa un’ora di passeggiata al giorno, anche non continuativa. Un’attività fisica corretta, soprattutto se finalizzata alla perdita di peso, deve essere di intensità moderata e comprendere sia attività aerobiche (passeggiata, corsa, bicicletta, nuoto) che anaerobiche (attività di aumento della massa magra, allenamento di forza). Tutto chiaramente calibrato in relazione al proprio stato di salute e dopo un’attenta valutazione medica.
- Il fumo: il paziente con rischio cardiovascolare deve smettere di fumare.
- Alcol: il vino rosso ai pasti, in moderate quantità fino a due-tre bicchieri al giorno per gli uomini, e due per le donne, ha dimostrato di avere un effetto protettivo nei confronti della patologia cardio-vascolare. Oltre le suddette quantità, l’alcol risulta dannoso per la salute del cuore e dei vasi, trasformandosi da fattore protettivo a fattore di rischio.
- La pressione arteriosa: l’ipertensione è forse il maggior fattore di rischio cardiovascolare, che è necessario monitorare sia da parte del Curante che del Paziente, al fine di prevenire importanti danni d’organo. Il valore ottimale, dovrebbe essere inferiore ai 140/80 mmHg, un valore attorno o leggermente inferiore ai 120/80 mmHg è considerato ideale.
- La glicemia: è un parametro sicuramente utile per monitorare la salute cardiovascolare, in quanto è stato dimostrato ampiamente che i soggetti diabetici (diabete tipo 1 e di tipo 2) hanno maggior rischio di incorrere in eventi cardiovascolari potenzialmente fatali. Per la prevenzione dell’alterata glicemia al digiuno, condizione predisponente al diabete di tipo 2, è bene che essa risulti inferiore ai 100 mg/dl.
È fondamentale cercare di prevenire l’insorgenza e le complicazioni della patologia cardiovascolare, poiché è una malattia progressiva e ha conseguenze potenzialmente drammatiche, dal momento che coinvolgono non solo il paziente, ma anche i suoi cari; le malattie cardiovascolari hanno perciò un grande impatto familiare, sociale ed economico.
È molto importante seguire i consigli del Vostro Medico Curante, al quale dovete rivolgervi senza alcun dubbio per mantenere uno stile di vita corretto.